Era qualche anno che non mi cimentavo nella Top 10 di fine anno. Da onnivoro e affamato ascoltatore sono diventato uno che ascolta musica quasi esclusivamente mentre cammina o fa sport. Vivo un’esigenza di immediatezza. Tanti dischi non hanno retto neanche dopo il primo ascolto. La maggior parte delle volte è una melodia pop o un riff rock di pura semplicità  a conquistarmi. Sto abbandonando le strade tortuose e ho costantemente bisogno di linee rette e strade sgombre.

#10) BOB MOULD
Sunshine Rock
[Merge Records]
LEGGI LA RECENSIONE

Perchè quando torni a casa dopo una giornata di lavoro qualche volta hai bisogno di inforcare gli auricolari e di farti prendere a schiaffi da melodie rock serrate e zuppe di melodie al fulmicotone. Di quelle cose che ti rinfrescano le idee come una secchiata di acqua fredda in piena faccia.

#9) CAAMP
By And By
[Mom+Pop]

Di questa band non so nulla, l’unica cosa che posso dire è che li ho incrociati attraverso un generoso suggerimento di Spotify. Folk Rock a stelle e strisce ridefinito in forme pop che creano assuefazione. Quei dischi semplici, che magari nessuno si filerà  e che alla fine riempiono gli spazi di tantissime giornate.

#8) BETTER OBLIVION COMMUNITY CENTER
Better Oblivion Community Center
[Dead Oceans]
LEGGI LA RECENSIONE

A Conor Oberst e Phoebe Bridgers devo una doppia manciata di pomeriggi un po’ così raddrizzati da queste belle melodie folk pop. Un misto di eleganza e immediatezza che mi ha conquistato immediatamente. Anche questo è aggrapparsi a due mani alla musica che ascoltiamo.

#7) WILCO
Ode To Joy
[Wichita]
LEGGI LA RECENSIONE

Una delle band della mia vita che aveva perso un po’ di smalto. Non è il ritorno definitivo, non è il capolavoro dei Wilco ma va bene così. Un disco equilibrato, piacevole, forse un po’ segnato dal tempo ma pieno di luce. Da prendere per quello che è. E non è poco.

#6) AMERICAN FOOTBALL
LP3
[Polyvinyl]
LEGGI LA RECENSIONE

E’ difficile descrivere quanto io sia legato al disco di esordio degli American Football e quanto ricordi poco del loro secondo album. Al terzo giro le aspettative erano alte e sono state puntualmente soddisfatte da un disco autunnale, liquido ed elegante. Adatto al pigro e tiepido autunno tanto bramato

#5) GIUDA
E.V.A.
[Rise Above Records]

Un altro schiaffo di quelli rinvigorenti. Rock scintillante e tirato a lucido. Colori cromati e suggestioni spaziali, la carica di caffeina per chi, come me, non prende caffè.

#4) LEMONHEADS
Varshons 2
[Fire]

Questo è quel che vuol dire “essere rassicurati”. Un disco semplice, pop rock diretto ed asciutto, di quelli che non segnano nessun passo avanti nella storia della musica, eppure è un album che mi serve ogni volta per sentirmi in giro in una giornata fresca e soleggiata.

#3) NICCOLO’ FABI
Tradizione e Tradimento
[Universal Music]
LEGGI LA RECENSIONE

Questa è una questione affettiva. La mia compagna lo adora e avendo due biglietti per il concerto a gennaio ho iniziato ad ascoltarlo. Ho capito la validità  del cantautore, anche se per i miei gusti risulta un po’ pesante. Quello che però ho capito è che l’ultimo disco è un grande lavoro la cui pesantezza sparisce davanti alla bellezza. Non l’avrei mai detto.

#2)
NICK CAVE AND THE BAD SEEDS

Ghosteen
[Bad Seed Ltd]
LEGGI LA RECENSIONE

Qui non è più una questione di immediatezza, tornano le strade più tortuose e le atmosfere solenni. Un lavoro di pietra lavica e di una bellezza urticante e dolorosa. Nick Cave è uno dei pochi a rappresentare l’eccezione in ogni momento.

#1) BRUCE SPRINGSTEEN
Western Star
[Columbia]
LEGGI LA RECENSIONE

Mettere un disco di Springsteen in cima alla top 10 di fine anno fa di me un “non più giovane”. Ma in un momento in cui ho bisogno di certezze musicali questo ritorno del Boss in una veste inedita è un grandissimo regalo.