Nell’ormai lontano giugno del 2011 i Wu Lyf pubblicarono il loro primo e (almeno per ora) unico album, “Go Tell Fire To The Mountain”, che ottenne ottimi riscontri dalla critica, ma alla fine dell’anno successivo la band terminò il suo cammino senza troppe spiegazioni da parte del frontman Ellery James Roberts: del gruppo mancuniano faceva parte anche Tom McClung (basso, chitarra, voce) che ha in seguito iniziato la sua carriera solista con il moniker di Francis Lung.

Il suo primo LP, “A Dream Is U” è arrivato agosto 2019, mentre ora il musicista inglese pubblica, via Memphis Industries, questo suo sophomore.

Francis ha suonato ogni strumento sul disco (salvo gli archi) e lo ha anche prodotto in collaborazione con Brendan Williams (Dutch Uncles, Matthew Halsall, Kiran Leonard) e Robin Koob, che ha arrangiato e appunto suonato gli archi.

Dopo “Intro”, un breve pezzo strumentale, è il singolo “Bad Hair Day” a introdurci al mondo di McClung: in questo caso la freschezza indie-pop estiva di chitarra e organo ci ricorda i Real Estate, se vogliamo fare un paragone moderno, ma allo stesso tempo non mancano anche alcuni elementi nostalgici che ci riportano indietro di qualche decennio.

E’ poi la title-track “Miracle” a farci fare un altro tuffo verso gli anni ’60: immancabile e facile facile il paragone con i Beatles per quelle sue deliziose atmosfere pop.

“Say So”, invece, ci ricorda le gustose melodie dei Beach Boys e ci dona alcuni attimi più spensierati, la malinconica “Comedown (Again)”, inizialmente solo piano, voce e batteria, nella sua seconda parte gode di ottimi arrangiamenti di archi che la impreziosiscono, mentre la saltellante “The Let Down” chiude il disco portando inaspettati momenti di divertimento.

Lung non nasconde le sue numerose influenze e ““ attraverso “Miracle” – trasporta più volte l’ascoltatore verso il passato, ma questi viaggi rimangono comunque eleganti, nostalgici, intelligenti, ben prodotti e piacevoli: per noi è un sì.

Photo Credit: Coralie Monnet