Dopo appena un anno e mezzo da “Silver Tongue”, Torres è tornata con questo suo quinto album, pubblicato da Merge Records.

La musicista nativa di Orlando lo ha registrato ai Middle Farm Studios nel Devon e si occupata lei stessa della produzione insieme a Rob Ellis e Peter Miles.

Scritto durante la pandemia, “Thirstier” non si lascia deprimere da tutto ciò che sta succedendo fuori, ma invece apprezza quelle piccole cose della vita che prima di questa terribile esperienza tutti noi davamo per scontate.

“Are You Sleepwalking” apre il disco con rumorose chitarre che creano una melodia che ci conquista subito, ma ““ in alcuni momenti ““ le tonalità  cambiano totalmente con l’utilizzo di beat che spingono la Scott su territori più elettronici.

Molto carina “Constant Tomorrowland” tra le sue percussioni velocissime, la chitarra acustica e anche i violini, ma sinceramente non ci convincono molto quelle prolungate pause che sembrano quasi voler creare della suspense.

La title-track “Thirstier”, invece, ha inizialmente un ritmo più gentile, riflessivo e tranquillo (prezioso anche qui il lavoro delle percussioni), ma esplode nel coro grazie alla voce di Torres, piena di passione e sentimenti, e alle esaltanti sei corde.

Il recente singolo “Hug From A Dinosaur” si divide tra potenti momenti alt-rock con chitarre fuzzy e altri molto più soft disegnati con melodici synth, mentre “Hand In The Air” ci riporta indietro all’indie-rock anni ’90 con un maggiore uso dell’elettronica ricordandoci ““ soprattutto nella parte iniziale della canzone – gli ottimi Garbage della sempre amatissima Shirley Manson.

Un album solido che dimostra come Torres sappia trovare buone soluzioni sonore sia utilizzando le chitarre che i synth, risultando catchy, ma mai banale o scontata.

Photo Credit: Shervin Lainez