Sono passati ben quattordici anni da “Good One”, ultimo disco a nome AliX dopo l’esordio omonimo, “Cuore In Bocca” del 1999, “Nessun Brivido” e “Ground”. Sembrava un’esperienza conclusa quella della band bolognese invece quest’ultimo scorcio di 2022 regala la sorpresa, otto nuovi brani che vanno a comporre la spina dorsale di “Last Dreamer”. Ultimi indomiti sognatori Alice Albertazzi, Pippo De Palma, Gianfranco Romanelli e Andrea Insulla lo sono davvero e continuano a vivere in un mondo dove il rock è spinto fino ai confini del blues psichedelico.

Estremi che si toccano, confini sempre più sfumati tratteggiati sull’onda del classico combo chitarra ““ basso ““ batteria ““ voce con l’aggiunta di dobro e tamburello in trentaquattro minuti tutti muscoli e sensualità , grinta e melodia tra riff abilmente distorti e molta voglia di correre veloci, quasi volessero recuperare il tempo perduto. “Anymore” è un perfetto biglietto da visita, graffiante e animata, a un passo dal tono più deciso di “Last Dreamer” e dalle mille sfumature di “Ride Your Light”, coloratissima cavalcata che spiega le ali sulla scia di un ipnotico refrain.

La voce di Alice Albertazzi catalizza l’attenzione ma non a scapito di una sezione ritmica particolarmente ispirata, capace di tirar fuori in meglio dal blues elettrico di “Empty Space” mentre la chitarra di De Palma è la vera protagonista di “Sweetly Waiting”. L’anima stoner degli AliX cede il passo ad influenze decisamente classic rock, dai Jefferson Airplane e Janis Joplin fino ai The Doors. “Light Is On”, “Crash” e “Why Don’t You” confermano che il quartetto gode di buona salute e vanno a formare un finale magnetico, vissuto, esplosivo. “Last Dreamer” è un viaggio nella notte a fari spenti, ammalia con classe.