Davvero degno di nota questo album di debutto a firma The Stools. Un disco semplice e schietto – nonostante la presenza delle più svariate influenze – che si fa apprezzare per la sua selvaggia potenza sonora.
Volumi folli e distorsioni lancinanti fanno da cornice alla rumorosissima opera prima del trio di Detroit, città dal nobilissimo passato per quanto riguarda il genere proposto dai nostri.
Il gruppo americano arriva all’esordio sulla lunga distanza con dodici tracce di garage rock grezzo e incazzato che faranno venire l’acquolina in bocca ai fan di Thee Oh Sees, Ty Segall e Amyl And The Sniffers.
Anche se, a differenza dei tre nomi poc’anzi citati, agli Stools piace andarci giù in maniera decisamente molto, ma molto più pesante, a tratti sforando in territori hardcore punk (“Stare Scared”, “Buick Boogie”, “Bum Luck”).
A Will Lorenz (voce e chitarra), Krystian Quint (voce e basso) e Charles Stahl (batteria) bastano appena ventitré minuti per mettere le cose in chiaro. Alla base di tutto c’è l’impatto: nelle vene dei giovani Stools scorre pura energia. Il sangue schizza impazzito tra riff intrisi di fuzz, ritmi sconquassanti, melodie stonate, stravaganti ballabili dal gusto psychobilly e sfumature del blues più affumicato.
Non riscriveranno la storia del garage rock, ma poco importa. Gli Stools si divertono, fanno divertire e con “R U Saved?” ci regalano un album di suoni roventi e al tempo stesso freschi, da gustare tutto di un fiato. L’ideale per un’estate che si preannuncia torrida.