E’ forse un male ricordare tanto, ma tanto i Lush? No, assolutamente no. Lo shoegaze anni ’90 è un faro nella notte, un punto di approdo per tantissime band che portano avanti ancora quella magia che, diciamocelo, non è mai passata di moda.

I Seablite quel faro di cui parlavo sopra lo conoscono molto bene: piazzano un bel colpo con questo pregevole “Lemon Lights”, muovendosi con disinvoltura fra le pieghe di memorie musicali ricche di fascino, quindi non solo lo shoegaze, ma anche la scuola C-86, un gusto pop che non avrebbe sfigurato in molte band con voce femminile che imperversavano nei ’90 in UK e gentilezze dream-pop. Non si inventa nulla, sia chiaro. Ma la scrittura, al netto di certi passaggi a vuoto, è spesso ispirata e molto piacevole.

Mark Gardener si è occupato di masterizzare il tutto e lo ha fatto con mano felice, non decomprimendo il feedback (anzi in un brano come “Melancholy Molly” non potrà che aver apprezzato i rimandi ai Ride, potenziandoli con gusto) ma lasciando pure che le melodie spesso non vengano annegate da chitarre troppo distorte. Come a dire, ok lo shoegaze, ma qui c’è dentro di più, accostatevi con fiducia. Ecco quindi alcune perle che riprendono la scuola C-86 con gusto e sapienza, per arrivare a una delizia come “Laughing Sounds” che tra basso penetrante, giochi di voci, una melodia cristallina e tocchi sapienti di chitarra fonde il guitar-pop anni ’80 e ’90 con tocco magistrale.

Una band in salute, decisamente.

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