Paul Hudson from United Kingdom, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Davvero bello finora il percorso dei Murder Capital: formatisi a Dublino nel 2017, sono poi pian piano arrivati al loro debutto full-length, “When I Have Fears“, nel 2019 e all’inizio dell’anno è uscito anche il loro sophomore, l’eccellente “Gigi’s Recovery“, mentre la loro musica continuava a essere elogiata nei principali siti musicali di tutto il mondo.

Come abbiamo potuto constatare personalmente lo scorso luglio durante il loro concerto in apertura agli Idles alla Beky Bay Igea Marina (RN), anche nella dimensione live la band irlandese non risparmia una goccia di sudore e regala ai fan performance decisamente adrenaliniche: impossibile quindi resistere al richiamo di vederli nuovamente, questa volta in un club, in una venue dalle dimensioni più piccole e indoor.

Siamo al Locomotiv di Bologna per la seconda delle loro tre date italiane a supporto appunto del loro secondo LP, pubblicato a gennaio: l’attesa per il gruppo di Dublino è davvero tanta e, proprio oggi pomeriggio è arrivato anche un sold-out a dimostrazione del buon lavoro fatto da questi ragazzi.

Arriviamo purtroppo un po’ tardi a Bologna e purtroppo riusciamo ad ascoltare solo una piccola parte del concerto di Soak, opening-act di queste date dei Murder Capital: la ventisettenne nordirlandese torna in città dopo oltre otto anni dalla sua esibizione al Bolognetti nel giugno 2015 per presentare il suo terzo LP, “If I Never Know You Like This Again“, realizzato nel maggio dello scorso anno. Sola sul palco, la musicista di Derry regala momenti di intimità, creando atmosfere davvero suggestive e raccolte durante i pochi minuti a sua disposizione.

Sono le nove e quarantacinque quando, precisamente come da programma, i Murder Capital salgono sul palco della venue di via Serlio per la gioia dei numerosi fan che riempiono la sala: la serata inizia con il recentissimo singolo “Heart In The Hole”, rilasciato solamente a settembre. Il fare teatrale del frontman James McGovern sullo stage si abbina perfettamente con il suono pulito delle chitarre, mentre il livello di energia incomincia ad alzarsi e, nell’adrenalinico finale del brano, arrivano anche i primi handclapping da parte del pubblico bolognese.

Proprio il cantante poco dopo invita i numerosi presenti a ballare, mentre introduce la violenta “More Is Less”, una botta punk cattiva, rabbiosa e intensa che tanto ci ricorda proprio gli Idles, per cui avevano aperto la scorsa estate.

“Gigi’s Recovery”, title-track del loro lavoro più recente, mette in mostra il lato più poetico della band irlandese, con la sua atmosfera riflessiva, cupa e malinconica e mostra un certo romanticismo pur in un contesto post-punk. Emozionante.

La poesia non manca nemmeno in “Slowdance I”, dove però le chitarre risultano decisamente rumorose ed energiche, mentre la traccia successiva, “Slowdance II”, è una lunga strumentale cupa, ma assolutamente interessante per la sua elaborata strumentazione.

Un’altra perla della serata secondo la nostra opinione è “Crying”, altro momento in cui James e compagni, mentre mostrano la loro vena più dark, ricordandoci in qualche modo i loro connazionali Fontaines D.C., regalano momenti di pura poesia e di decadente romanticismo, prima di una notevole esplosione verso la fine del brano.

Dopo aver ricordato che il concerto di oggi è il loro primo nella città felsinea, McGovern attacca subito con “Ethel” e il pubblico risponde con un sentito handclapping: decisamente più esplosiva rispetto alla sua versione su disco, la canzone gode di una perfetta melodia.

“Don’t Cling To Life” poi è un’altra botta di vita, sì aggressiva, ma allo stesso tempo capace di mostrare una grande sensibilità melodica post-punk, mentre “Feeling Fades” chiude la serata con la giusta cattiveria, toni sporchi e bui e grida incisive, regalando l’ultima botta di adrenalina ai numerosi fan emiliani presenti stasera.

Un concerto davvero di grandissima qualità e una prova matura per la band di Dublino che, tra i suoi toni malinconici e poetici e la sua incredibile energia, ha saputo emozionare e allo stesso tempo divertire i presenti: il futuro dei Murder Capital è sicuramente destinato a brillare.