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Il prossimo 22 marzo uscirà il sesto album degli Starsailor, intitolato “Where The Wild Things Grow”. È da ormai molti anni che il quartetto capitanato da James Walsh si fa sentire solo sporadicamente, per cui è facile che in molti non abbiano un ricordo particolarmente nitido di quanto è stato fatto in una carriera che dura da oltre vent’anni ma che, come detto, è andata a singhiozzo per almeno la metà di questo tempo. Se anche per voi questo è il caso, non disperate, perché ci pensiamo noi con questa Top 10 a rinfrescarvi la memoria, in attesa di constatare quanta benzina è rimasta nel serbatoio della qualità dalle parti di Wigan.

10. All this Life
2017, da “All This Life”

L’ultimo lavoro sulla lunga distanza della band di Wigan risale a ormai sette anni fa e arrivava anch’esso, come questo in uscita, dopo una lunga pausa. Lo stile è quello irrobustito che già da un po’ la band aveva fatto proprio, e lo standard qualitativo è quello godibile, ma non eccelso, dei due dischi precedenti. L’ascolto è comunque soddisfacente e, in particolare, la melodia e l’espressività vocale di questa title track la rendono meritevole della presenza in top 10.

9. In The Crossfire
2005, da “On The Outside”

Impossibile non farsi prendere per mano dall’inizio di grande impatto di questo brano, che inaugura la svolta “robusta” nel suono degli Starsailor a cui accennavamo poco sopra. James Walsh mette in mostra una potenza vocale di tutto rispetto e una ruvidezza inaspettata e funzionale. La qualità melodica non si discute e la bontà delle chitarre nemmeno, per cui, nel complesso, questo è un altro brano da Top 10.

8. All The Plans
2001, da “All The Plans”

Altra title track, altre chitarre elettriche in evidenza, ma andamento più tranquillo e mood più contemplativo. I punti di forza, qui, sono, come nelle canzoni precedenti, la qualità melodica e l’espressività vocale, ai quali si aggiunge un testo semplice ma irresistibile, anche perché ben valorizzato dall’impianto musicale e vocale. Quando James canta “I wanna win your heart” voglio vedere come fate a non sussultare. Semplicemente, non potete non farlo.

7. Tell Me It’s Not Over
2009, da “All The Plans”

Potrei usare quasi le stesse parole per spiegare il perché adoro questa canzone, che colpisce subito dal giro di tastiera iniziale e poi porta l’ascoltatore in tutto ciò che comporta l’aver voglia di non arrendersi al destino avverso. Ti immergi in questo brano e, se ti senti in difficoltà, non puoi non voler reagire. James canta “tell me it’s not over” in quel modo così convincente, e tu ci credi che non è ancora detto niente e che si può ancora sistemare tutto.

6. Alcoholic
2001, da “Love Is Here”

Il 60% di questa top 10 è dedicato ai primi due album, mi sembra giusto così e non credo davvero che serva argomentare. Iniziamo con questo singolo poliedrico, che prima commuove e poi fa girare la testa, in entrambi i casi grazie a giri di piano mozzafiato, a melodie cristalline e a un James che canta magnificamente, con quelle vocali allungate che ti stendono e ti fanno innamorare perdutamente della sua voce incantevole.

5. Silence Is Easy
2003, da “Silence Is Easy”

Una progressione melodica azzeccatissima e un accompagnamento strumentale semplice ma ben congegnato spingono quest’altra title track nella metà alta della classifica. È davvero un brano magnificamente organico, che sprizza naturalezza da tutti i pori e rappresenta al meglio il senso di liberazione da ogni peso raccontato nel testo. Ascolti questa canzone e ti senti sollevato da ogni peso che ti sta schiacciando in quel momento, e non è necessario per forza aver voglia di ripartire subito, ma è anche bello goderti questo alleggerimento.

4. Fever
2001, da “Love Is Here”

Per le prime quattro canzoni, è davvero difficile trovare molte parole che possano essere davvero adatte a raccontare la meraviglia che contengono. Qui si può provare a mettere in evidenza il senso di vicinanza che questo ascolto sa dare, nel seso che ti sembra proprio di avere accanto il tuo miglior confidente che ti racconta le sue sensazioni più intime e profonde, per condividerle con una persona cara come te. Un brano davvero commovente.

3. Restless Heart
2003, da “Silence Is Easy”

Qui, invece, l’accento va posto sull’assoluta purezza espressiva, con la sensazione netta di una totale assenza di filtri tra la band e chi ascolta. Il modo in cui James ci dice che il suo cuore batte come un tamburo e che ha bisogno di sentirsi dire di essere l’unico può disarmare anche l’ascoltatore più insensibile e lasciare inebetito e inerme chiunque alla fine della canzone.

2. Good Souls
2001, da “Love Is Here”

Canzone epica se ce n’è una, esprime diversi tipi di sensazioni nei suoi cinque minuti scarsi di durata, tutte intensissime e valorizzate nello stesso ottimo modo da una parte musicale polivalente, nel senso di saper dare la massima resa a stati d’animo diversi tra loro. Da sentirsi male dopo aver mangiato, al bisogno di essere amati, all’arroganza nel voler affrontare ciò che non ci sta bene, tutto è sublimato nel ritornello in cui si celebrano le anime belle senza la quale non varrebbe nemmeno la pena vivere. Un viaggio emozionale assolutamente incredibile.

1. Love Is Here
2001, da “Love Is Here”

La vetta della classifica non poteva che essere riservata a una canzone commovente come poche altre, che porta con sé un grado di emotività elevatissimo e fa chiaramente venir voglia di piangere tutte le nostre lacrime. E non è solo per un testo particolarmente a fuoco, o per il modo in cui James passa dalla contemplazione a un piglio più deciso, ma è anche, se non soprattutto, grazie a scelte musicali perfette, con ogni strumento usato sempre come meglio non si sarebbe potuto e la presenza di vuoti e pieni ogni volta giustissima e funzionale. Piangiamo e abbracciamoci tutti insieme, questa canzone lo merita.