A distanza di trent’anni dalla sua pubblicazione, avvenuta il 22 marzo 1994, “Far Beyond Driven” dei Pantera continua a rappresentare un caposaldo per il groove metal e l’alternative più in generale. Questo album non è solo un prodotto del suo tempo ma un’opera che ha segnato un’intera epoca con un record invidiabile: trattasi infatti del primo disco di musica davvero estrema capace di conquistare la vetta della Billboard 200 – un traguardo che oggi appare impossibile, quasi utopico.

Con questo lavoro i Pantera si trasformarono definitivamente in bestie indomabili e inarrestabili, pur rimanendo in qualche modo “umani” nei loro dolori e nelle loro fragilità. Sembra incredibile crederlo ma in “I’m Broken”, un pezzo che di fischiettabile ha solo l’indimenticabile riff principale, il coriaceo Phil Anselmo si spoglia della maschera del macho metallaro per rivelare un’anima tormentata da dolori cronici e dipendenze.

“Far Beyond Driven” è un album profondo e maturo, con brani che colpiscono duro sia musicalmente che emotivamente. Tracce come “Slaughtered” e “25 Years” esplorano temi delicati quali la religione e il rapporto personale di Anselmo con suo padre, mostrando una band capace di evolvere senza perdere la propria bruciante essenza.

Nonostante alcuni critici e fan continuino a considerarlo una sorta di passo indietro rispetto al classicissimo “Vulgar Display Of Power”, “Far Beyond Driven” rimane una delle basi imprescindibili del metal moderno, con pezzi trascinanti che ancora oggi risuonano straordinariamente potenti. La scaletta dei concerti dei redivivi Pantera con Zakk Wylde e Charlie Benante (a rimpiazzare gli insostituibili fratelli Dimebag Darrell e Vinnie Paul, morti rispettivamente nel 2004 e nel 2018) è piena zeppa di brani tratti da questo disco.

Senza alcuna intenzione di cedere alle sirene del mainstream e addolcirsi dopo i successi di “Cowboys From Hell” e “Vulgar Display Of Power”, gli incorruttibili Pantera scelsero di infischiarsene di tutto e tutti e diventare ancora più pesanti ed estremi. La vera eredità di questo monumento alla cattiveria sta nella sua forza sconquassante: brani come “Strength Beyond Strength”, “Becoming”, “5 Minutes Alone”, “Slaughtered”, “Hard Lines, Sunken Cheeks”, “Use My Third Arm” e “Throes Of Rejection” sono pietre miliari che, scagliate contro le orecchie degli ascoltatori ben tre decenni fa, continuano a lasciare un dolorosissimo segno.

La brutalità di “Far Beyond Driven” è palpabile, con il suono della chitarra del geniale Dimebag Darrell che incendia le canzoni con riff carichi di odio, originalità e leggere influenze industrial. La sezione ritmica, composta dal bassista Rex Brown e dal compianto batterista Vinnie Paul, è un vero e proprio rullo compressore che ci guida in un viaggio senza ritorno.

Il giovane Phil Anselmo del 1994 è un cantante già vittima delle sue dipendenze ma ancora di eccezionale talento, in grado di emozionare sia nelle parti urlate che in quelle pulite. In mezzo a tanta furia troviamo pochissimi momenti di melodia e dolcezza come la celeberrima cover di “Planet Caravan” dei Black Sabbath, una perla che chiude su toni riflessivi un viaggio musicale che, senza esagerazioni, potremmo definire infernale: un simbolo di resistenza, violenza e forza che continua a ispirare e a far vibrare le corde dell’anima metallica. Forever stronger than all.

Data di pubblicazione: 22 marzo 1994
Tracce: 12
Lunghezza: 56:19
Etichetta: Elektra / East West
Produttore: Terry Date
Tracklist:

Strength Beyond Strength
Becoming
5 Minutes Alone
I’m Broken
Good Friends And A Bottle Of Pills
Hard Lines, Sunken Cheeks
Slaughtered
25 Years
Shedding Skin
Use My Third Arm
Throes Of Rejection
Planet Caravan