Se non fosse uscito nel 2010 “Love and Death”, l’Europa nemmeno avrebbe saputo dell’esistenza di un musicista straordinario come Ebo Taylor.

Quando si parla di Afrobeat giustamente si prende sempre in considerazione Fela Kuti come alfiere di una musica nuova, di protesta, che è arrivata ad influenzare addirittura un artista apparentemente distante da queste percezioni come David Bowie.
La Strut Records, etichetta raffinata che sa sempre ponderare bene le scelte che fa, propone , sulla scia del successo internazionale dell’anno passato, un disco necessario per conoscere e approfondire un artista che ha ancora molte cose da dire.

Il disco si concentra sul periodo 1973-1980 ma, in effetti, per comprendere il significato del genere “Highlife” bisogna tornare un po’ più indietro nel tempo, all’indipendenza del Ghana avvenuta nel 1957. Le orchestre highlife, nate ad inizio del secolo scorso, cominciano ad appoggiare il movimento indipendentista e il futuro governo con un sound jazzy, guidato da più chitarre e da un costante poliritmo percussivo africano che dà  la percezione di essere travolti da un suono cosmopolita, che guarda al mondo senza dimenticare le origini africane. Per certi aspetti, il termine “Highlife” è speculare ad “afrobeat” perchè riguarda quell’attitudine sociale a vivere secondo lo spirito europeo isolando lo stile di vita “lowlife” tipicamente indigeno.
Con il rovesciamento di Nkrumah scompaiono anche le orchestre high-life e Taylor, che intanto aveva vissuto un periodo a Londra dove conobbe Fela Kuti, comincia a sfruttare la sua conoscenza del ritmo jazz e dell’afrobeat, grazie alle continue session improvvisate con Fela, per approdare negli anni ’70 ad uno stile inconfondibile.

Il disco si sofferma, però, solo su un periodo di tempo limitato perchè Ebo Taylor, come tanti altri artisti della sua generazione, cade nel dimenticatoio a causa di un regime politico ed economico che non permette tali forme di espressioni artistiche.
Finalmente ritornano la voce e la chitarra di Ebo Taylor, alle prese con vari progetti paralleli, grazie ad un’operazione di archivio mirata e approfondita che regala all’ascoltatore un lavoro pregevole, con alcuni brani imprescindibili come “Aba Yaa”, tra highlife e afrobeat, “Heaven”, un classico dell’afrobeat che apre tutti i due dischi e “Peace On Earth”, un ottimo esempio di highlife.

Non si tratta della solita compilation che si limita a raccogliere dei pezzi rappresentativi di un’epoca ma un vero e proprio studio che non deluderà  l’ascoltatore raffinato.

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Highlife & Afrobeat Classics 1973-1980
[ Strut – 2011 ]
Similar Artist: Fela Kuti, Tinariwen, Rokia Traorè, Mulatu Astatke
Rating:

Disco 1
1. Heaven
2. Atwer Aroba
3. Ebo Taylor & Unuru-Yenzu – Victory
4. Asaasw Ase – Ohiani Sua Efir
5. The Apagya Showband – Kwaku Ananse
6. Peace Of Earth
7. Aba Yaa
8. Pat Thomas & Ebo Taylor – Ene Nyame “‘A’ Mensuro

Disco 2
1. The Apagya Showband – Tempo Nyi Ekyir
2. Ebo Taylor & Unuru-Yenzu – Love And Death
3. Ohye Atar Gyan
4. Super Sounds Namba – Yes Indeed
5. The Apagya Showband – Mumude
6. Ebo Taylor & Unuru-Yenzu – What Is Life?
7. CK Mann Big Band – Etuei
8. Ebo Taylor & The Pelikans – Egya Edu

Ascolta “Heaven”