La prima domanda che ci viene prendendo in mano il cd di questi Hookworms è, ma chi sono questi? Già  questo è un interrogativo destinato a rimanere tale, in un mondo dove tutti sanno tutto di tutti, di questi 5 ragazzi provenienti da Leeds, abbiamo le sole iniziali: MB, JN, MJ, SS, JW. Un EP omonimo, un notevole primo full album come “Pearl Mystic”, ora la prova del nove con l’uscita di questo “The Hum”.

E’ un urlo belluino e metallico quello che spacca in due il primo brano, “The Impasse”, le chitarre taglienti tipiche degli Hookworms si fanno sentire subito. La successiva “On Leaving” è lunga ed affascinante, un rullio di pelli percosse scorre con terrificante continuità  lungo tutta la melodia, le chitarre sono, come da copione, sempre presenti, il basso imperioso, i toni sono scuriti, colori metallici tenebrosi che avvolgono di un manto affascinante la traccia. “IV” sono tre minuti di solo strumentale che è più che altro un trait-d’union con la luciferina “Radio Tokyo”. Suoni violenti e laceranti si svolgono e feriscono, un ritmo forsennato, ma il tutto è velato di luce brillante, la voce è puntuta, ma dolce. Tutto questo si perde nella punkeggiante “Beginners”, urla acide e selvagge, suoni distorti, batteria ululante, siamo a Londra (stavolta potrebbe essere vista l’origine della band) i piena era punk. “V” è solo il passo elettronico verso “Off screen”, lunga e stupefacente per il background di questa band. Una ballad che non ti aspetteresti, dolce e metallica, sinuosa ed intrigante, note elettroniche lunghe che salgono, un basso deciso che si inserisce con precisione, la chitarra pulita, le pelli suonate con decisa raffinatezza, un gran bel brano. Ci lasciamo trasportare da “VI” verso “Retreat” che chiude l’album è un rutilante pezzo di vero rock, voce squillante, la batteria preme incessante, il ritmo è velocissimo e non lascia tempo di riposare, la tastiera è un tappeto che circonda la melodia preparando il terreno alla chitarra che si fa vedere sempre al momento giusto.

Che la vanità  non sia il loro punto di forza è evidente anche dalla scelta del nome, visto che gli Anchilostomi sono dei repellenti parassiti intestinali. Qui troviamo un misto di genere che si mescolano per un prodotto che fa fare un ulteriore salto di qualità  alla band inglese, comunque si chiamino veramente siamo di fronte ad una bella realtà . Il suono è sempre compatto, senza sbavature, il vocalist è dotato da madre natura ed usa il tutto con delle perfette interpretazioni, la ritmica è possente, ma mai debordante, le chitarre precise, taglienti, sempre assennate.

Cover Album

  • Website
The Hum
[ Weird World – 2014]
Genere: psycho-rock
Rating:
1. The Impasse
2. On Leaving
3. iv
4. Radio Tokyo
5. Beginners
6. v
7. Off Screen
8. vi
9. Retreat