Avrà  anche i suoi difetti, tutti accumulati sul piano più crime della narrazione (le vicende investigative affidate alla coppia Cooper/Pena non sono molto interessanti, il cambio di guardia all’interno del cartello è piuttosto inutile ai fini narrativi e appesantisce la trama), ma “The Mule” rimane un gran film.

Una gran commedia anzitutto. Già  solo per la scelta di Eastwood di realizzarne una per raccontare una storia altrimenti drammatica, tragica. Ma anche per il ritmo incalzante, per la pioggia di battute, per il personaggio irrestitibile, uno che manda ai matti il cartello perchè fa letteralmente il cazzo che gli pare.

Ma anche, e soprattutto, una gran storia di redenzione. Un po’ troppo assolutoria, indulgente forse, quando lascia intendere che anche le azioni piè meschine possono essere comprese e perdonate se conducono a una maturazione, a una redenzione, ma il finale è così commovente che gli si perdona anche questo.

Clint al solito superbo, come attore e come regista.