Mi viene in aiuto la recensione di una rivista: con questo sono tredici gli album di Ryan Adams, se consideriamo “Love Is hell” come un unico disco e soprassediamo sul cazzeggio hard rock di “Orion”. Sono tanti, sicuramente troppi e costretti a diluire il gran talento di quello che considero uno dei migliori songwriters americani dell’ultima generazione. Nel lotto ci sono i dischi belli e quelli meno riusciti, ad ogni nuova pubblicazione l’interrogativo comune è lo stesso: a quale dei due gruppi apparterrà ? Sin dalle prime note si capisce che “Ashes & Fire” appartiene al lotto buono, anzi, probabilmente rappresenta uno degli apici qualitativi della carriera del Nostro.

Lasciati da parte i Cardinals, si riappropria di una dimensione solista e più intima, fatta di ballate folk vicine ai mai troppo rimpianti Whiskeytown. Adagiare le sensazioni nelle trame dei brani lasciando per strada briciole di malinconia non è un mero esercizio autoreferenziale; è lo stato naturale delle cose, di emozioni accarezzate delicatamente dalla morbidezza degli arrangiamenti e da armonie umbratili, decorate da grigi tramonti che timidi arrossiscono all’arrendersi del sole dietro l’orizzonte. C’è la notte generosa che regala riposo alla mente, che sfreccia silenziosa tra ricordi splendenti da custodire gelosamente. Piccoli tesori ai piedi di arcobaleni dalle tonalità  pastello. Autunno a perdita d’occhio, la stagione migliore che potessimo immaginare.

“Ashes & Fire” è un disco dai sentimenti lievi, a mezz’aria, capace di modellare attorno a chi l’ascolta la giornata che meglio si adatta al proprio sentire. Fa parte del novero degli album sospesi, che si rifiutano di tracciare un solco netto nella tristezza o nella gioia pura, preferendo restare incollati alle tonalità  intermedie, avvicinando l’ascoltatore alle sensazioni che preferisce, senza affondare il colpo fino in fondo. Ed è proprio questo il suo pregio, riuscendo ad essere cangiante come il tempo nelle stagioni più incerte ed indecise. Che siate inclini o meno alla malinconia poco importa, questi sono i dischi che fanno per voi, uno dei più belli che Ryan Adams potesse regalarvi.

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Ashes & Fire
[ Pax Am – 2011 ]
Similar Artist: Whiskeytown, Justin Townes Earle
Rating:
1. Dirty Rain
2. Ashes & Fire
3. Come Home
4. Rocks
5. Do I Wait
6. Chains Of Love
7. Invisible Riverside
8. Save Me
9. Kindness
10. Lucky Now
11. I Love You But I Don’t Know What To Say