Stasera gli Eagles of Death Metal tornano a suonare dal vivo a Parigi dopo i terribili attacchi terroristici dello scorso 13 novembre al Bataclan.

In attesa di vederli live all’Olympia, location che sarà  militarizzata per l’occasione, il cantante della band, Jesse Hughes, ha rilasciato un’intervista televisiva all’emittente francese iTèlè tornando sui fatti di quella sera ma soprattutto toccando la questione del possesso di armi argomento al quale il frontman della band non ha mai fatto mistero di essere favorevole (provare per credere il doc sugli Eagles Of Death Metal dal titolo “The Redemption of the Devil” confezionato da Vice).

Come riportato oggi dal Guardian, Hughes alla domanda se i fatti del 13 novembre avessero in qualche modo cambiato la sua opinione sul possesso di armi risponde: Quanto è successo non ha nulla a che fare con questo.

sulla spinosa questione del porto d’armi poi l’intervistato si lascia ulteriormente andare a considerazioni quanto meno discutibili:

Il vostro programma francese di controllo della armi ha in qualche modo evitato che ogni singola fottuta persona morisse al Bataclan? Se c’è qualcuno di voi che pensa di si mi piacerebbe sentirlo perchè io non credo che sia così. L’unica cosa che abbia fermato l’attacco sono stati alcuni degli uomini più coraggiosi che abbia mai visto in vita mia, che si sono gettati a capofitto a guardare in faccia la morte con le loro armi in braccio.

Sono certo che c’è gente che non è d’accordo con me, ma a me sembra che Dio abbia creato gli uomini e le donne e che, quella sera, le armi li hanno resi uguali. E non mi piace che sia così. Forse l’unica nuova convinzione che ho maturato in tutto questo è che finchè qualcuno avrà  un’arma tutti dovrebbero averne una.

E questo perchè non ho mai visto nessuno avere un’arma in mano e morire, e voglio quindi che tutti possano accedervi liberamente, e ho visto persone che forse sarebbero potute essere ancora in vita morire.

Photo: Selbymay / CC BY-SA