Livio Magnini (chitarrista dei Bluvertigo) produce il terzo disco dei Prospettive Di Gioia Sulla Luna spingendo il sound di Giuseppe Barresi, Michelangelo Nasso, Davide Furfaro e Roberto Ciardulli verso territori spiccatamente più elettronici, senza lesinare sull’uso dei sintetizzatori e limando, tirando a lucido ritornelli dal ritmo trascinante e vivacemente pop. Mood giocoso, cassa dritta, anni ottanta riletti con un occhio al passato e uno al presente tra italo ““ disco, chitarre ai limiti dl funk e quel piano Fender Rhodes che spunta nei momenti imprevisti.

Vintage si ma senza esagerare, questa la formula del quartetto che trova in Magnini un alleato prezioso in otto brani che divertono, mettono di buon umore. Ironici e capaci di suonare con una buona dose di leggerezza, i Prospettive Di Gioia Sulla Luna cercano di mischiare il più possibile le carte a loro disposizione. Il gioco di prestigio riesce non senza qualche sorpresa. Le pulsazioni ridotte di “Passeggero” diventano rapide e ballabili in “Inevitabile” e virano al pop in “Lover”, le chitarre si fanno dure e taglienti in “Non Sei Tu” ma non mancano melodie accattivanti, quelle di “Swing” ad esempio tratteggiate dalla potente voce soul di Elisabetta Eneh in un duetto grintoso o la chiusura affidata a “Godzilla”.

L’estate è ormai un lontano ricordo suggerisce il calendario ma in tempi di ottobrate o novembrate che dir si voglia sembra non voler passare mai. “Tutti i Fantasmi Del Dancefloor” riporta indietro le lancette dell’orologio senza sfasamenti da ora solare, a suon di spensieratezza e allegra malinconia. Astenersi nostalgici ““ anche se chi ama certe sonorità  anni ottanta troverà  pane per i suoi denti ““ in un disco che si rivela piacevole compagno di viaggio.