Credit: Jimmy Cleveland

I Downtown Boys ritornano finalmente in Italia dopo la pandemia.

La band punk-rock di Providence, Rhode Island, come ci ha rivelato nell’intervista che ci ha rilasciato prima di questo concerto, sta lavorando su nuovo materiale (anche se ancora non ci sono dettagli ufficiali su una nuova release) e stasera presenterà anche qualche brano inedito.

Se il loro secondo e più recente LP, “Cost Of Living”, è uscito per Sub Pop Records addirittura nel 2017, nel 2020 è arrivata la colonna sonora di “Miss Marx”, per cui gli statunitensi hanno collaborato con alcuni pezzi inediti e cover: il film, che racconta la storia di Eleanor Marx, la figlia più giovane di Karl, è stato diretto dalla regista italiana Susanna Nicchiarelli ed è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia, ottenendo anche il premio come miglior soundtrack tra i film in gara. Ovviamente, a causa della pandemia, il gruppo del Rhode Island non ha potuto presenziare all’evento, ma il riconoscimento gli ha comunque permesso di aumentare la loro visibilità.

Quarto e penultimo appuntamento italiano, quello di oggi al Covo Club sembra avere un’atmosfera decisamente festosa: sono passate da pochi attimi le undici e un quarto, quando i Downtown Boys si presentano sul palco della venue di viale Zagabria e sin da subito diventa comprensibile cosa ci aspetterà nella prossima ora abbondante.

E’ la vecchia “Wave Of History”, estratta dal loro debutto “Full Communism” (2015), a dare il via alla serata: è il chitarrista Joey La Neve DeFrancesco a occuparsi inizialmente dei main vocals, mentre una devastante strumentazione, diretta dal velocissimo drumming di Joey Doubek e dall’incantevole sax di Joe DeGeorge, ci porta su territori punk-rock, lasciando poi spazio per la frontwoman Victoria Ruiz per inserire le sue intensissime grida. Una partenza che ci lascia subito senza fiato!

L’energia è a mille poco dopo per “I’m Enough (I Want More)”, un incredibile mix tra la forza vocale della Ruiz e la chitarra incisiva di DeFrancesco.

Splendide le melodie create dal sax di Joe in “Promissory Note”, accompagnato ovviamente dal inarrestabile drumming di Doubek, ma anche da luccicanti synth e da un ritmo altissimo: puro divertimento che il pubblico apprezza ballando.

Introducendo l’inedita “Almuterol” Joey ringrazia i club italiani che li hanno trattati bene e pagati in maniera corretta, prima di lasciarsi andare all’ennesima botta punk.

I Downtown Boys non si fermano mai come dimostra anche la cover di “Poder Elegir” dei Los Prisioneros, una vera furia piena di rabbia e adrenalina, che vede la bassista Mary Regalado supportare Victoria ai vocals.

Non poteva ovviamente mancare anche la loro versione di “L’Internationale”, inno comunista francese della fine del diciannovesimo secolo: la risposta del pubblico emiliano è intensa quanto la performance della band sul palco e il ritornello è assolutamente trascinante.

Nel breve encore ecco anche la cover di “Dancing In The Dark” di Bruce Springsteen, riletta in una chiave punk piuttosto inaspettata, ma alquanto sincera e, in un certo senso, emozionante.

Una bella serata piena di adrenalina punk, in cui non è mai mancato il divertimento: i Downtown Boys sul palco si sono confermati una macchina inarrestabile!