Credit: Antonio Paolo Zucchelli

Attivi sin dal 2017, gli Hotel Lux sono arrivati in Italia per presentare il loro primo album, “Hands Across The Creek”, pubblicato lo scorso gennaio via The State51 Conspiracy.

Non tutto purtroppo è funzionato per questi ragazzi originari di Portsmouth nei primi anni della loro carriera: il 2020 doveva essere un anno molto importante perchè, appena prima dell’uscita del loro EP d’esordio, “Barstool Preaching”, realizzato poi nell’aprile di quell’anno via Nice Swan Records, sarebbero dovuti apparire al SXSW di Austin e, attraverso l’aiuto di un crowdfunding da parte dei fan, avevano trovato il supporto finanziario per realizzare questo loro sogno.

Ovviamente ci si è messa di mezzo la pandemia, che ha costretto gli organizzatori a cancellare l’edizione del festival e la band ora di stanza a Londra, dopo aver aggiunto due nuovi componenti (un secondo chitarrista e un tastierista / violinista), ha iniziato a lavorare sul suo debutto full-length, trovando così una motivazione per proseguire dopo la cocente delusione del mancato viaggio negli Stati Uniti e della totale impossibilità di andare in tour.

Come dicevamo poco sopra il primo LP è finalmente arrivato all’inizio del 2023, prodotto da Bill Ryder-Jones dei Coral, e allo stesso tempo ecco anche una nuova chiamata dal Texas per partecipare alla nuova edizione di SXSW e farsi conoscere anche oltreoceano.

Sono passate le undici e dieci da pochi attimi, quando il gruppo britannico sale sul palco davanti a una sala che pian piano si sta riempiendo e dimostra interesse verso la loro musica.

E’ “Points Of View” a dare il via alla serata, nonostante l’aggressività dei vocals del frontman Lewis Duffin e l’esaltante adrenalina presente nel brano, non mancano le parti melodiche che aggiungono un buon valore ed è in particolare l’organo a regalare le prime magie.

Nonostante abbia una notevole e rabbiosa attitudine punk e un ritmo saltellante, la successiva “Old Timer” non nasconde, invece, elementi molto british che ci riportano alla mente band come Pulp o Blur.

Più avanti la bellissima “Tabloid Newspaper” ci emoziona con le sue chitarrine jangly e ci mostra la faccia più pop e melodiosa del loro post-punk pieno di energia e dal ritornello estremamente catchy.

“Commons Sense”, invece, risulta decisamente più heavy rispetto alla versione del disco e ritrova una grinta e una rabbia inaspettate, senza dimenticarsi delle sue origini britanniche.

E’ il chitarrista Sam Cobourn a prendersi i main vocals nella dolce e nostalgica ballata “Eazy Going Lazy”, dai vocals riflessivi e dal ritmo lento, che scorre di passione ed emozioni.

E’ invece il bassista Cam Sims a cantare nella successiva canzone, il supersingolo “National Team”, una vera furia punk esplosiva e catchy, con chitarre potenti e un drumming poderoso.

Il set si chiude poi con “Eastbound And Down”, portandoci su saltellanti territori art-punk, sempre pieni di adrenalina e assolutamente irrefrenabili.

Una bella serata dove la band originaria di Portsmouth ha mostrato la sua forza, ma anche quella sua vena pop e british: sicuramente uno dei set più energici e divertenti che abbiamo visto in questo inizio di stagione 2023/2024, che ci fa lascia sperare per un futuro positivo per gli Hotel Lux.