Come fai a non volere bene a un disco che inizia con Marco Predolin che introduce la band in questione? Per di più citando “Il Gioco delle Coppie”? Impossibile, a meno che non siate dei cuori di pietra. Scherzi a parte, ecco “Una Vita Non Mi Basta” il terzo lavoro in studio dei Lombroso, duo milanese composto da Dario Ciffo (ex violino Afterhours) e Agostino Nascimbeni. Dai Lombroso, essendo un duo voce, chitarra e batteria ti aspetti del sano rock’n’roll, magari reminiscente del garage dell’epoca d’oro e tornato in auge anche tra le ‘masse’ nello scorso decennio, basti pensare ai White Stripes e agli emuli che hanno avuto.

E loro questo ci danno, rock’n’roll. Ma in “Una Vita Non Mi Basta” lo fanno con uno stile, una scelta delle melodie e delle soluzioni sonore, una passione ed un’originalità  tutta loro. Circondati da diversi amici e prodotti dal fedele Taketo Gohara, Dario e Agostino hanno tirato fuori 12 tracce entusiasmanti nella loro semplicità . A partire da “Perdo Te”, con gli inserti ai fiati di Enrico Gabrielli (che ritroviamo anche nella battistiana “Non Mi Fido Di Lei”), la ‘bizzarria’ di “Non Mi Fido Di Te” con un finale che lascia intendere che i Lombroso si sono lasciati andare un po’ di più in questo disco con gli esperimenti sonori. Stupiscono le ballate: “Il Tempo Non è Sempre Magnifico” e, soprattutto, “Inutile Domenica Malinconica”, una vera perla con tanto di hammond di Gabrielli. La title track si muove tra il più classico punk-rock e le fughe strumentali del finale, una cosa che arriva tanto inaspettata quanto bella. I testi riflettono i tempi moderni: è Milano come potrebbe essere qualunque altra metropoli italiana questa, tra riferimenti alle feste mondane dove non si vuol far altro che apparire e le foto che ‘sono già  su Facebook.’

Un bel sentire quindi questo “Una Vita Non Mi Basta”, una conferma dello stato di grazia di un certo rock indipendente italiano di questo inizio 2010 (basti pensare anche agli ultimi dischi di Baustelle e Virginiana Miller).