Dopo quasi tre anni dal suo ottimo terzo LP “Designer”, Aldous Harding ritorna sulle scene con una nuova prova sulla lunga distanza, realizzata ancora una volta dalla prestigiosa 4AD.

La musicista neozelandese, ma di stanza a Cardiff lo ha registrato ai Rockfield Studios in Galles insieme a John Parish con cui collabora sin dal 2017: numerosi gli ospiti presenti sul suo disco tra cui troviamo il suo fidanzato H. Hawkline, Seb Rochford, Gavin Fitzjohn e Jason Williamson (Sleaford Mods).

Partiamo per questo viaggio di quasi quaranta minuti con “Ennui”, che ci porta su mondi confortanti e nostalgici, quasi a fare un tuffo all’indietro nel tempo con un organo saltellante e delle percussioni leggere: solo in un secondo momento ecco arrivare preziosi fiati ad arricchire il panorama, mentre Aldous continua a giocare con le tonalità  della sua voce (come poi farà  praticamente per tutta la durata dell’album).

Il singolo “Lawn” è una gradevole sorpresa con quelle sue percussioni dai sapori tropicali, una piccola perla dai sapori pop che non probabilmente non ci si aspettava di ascoltare dalla neozelandese.

La title-track “Warm Chris”, invece, è completamente spoglia e ci mostra un’altra anima della Harding: intima e raccolta, è quasi esclusivamente composta dalla chitarra acustica e dalla sua voce, salvo qualche breve momento con l’elettrica.

C’è un altro pezzo dalla strumentazione non invasiva e piuttosto scarna e stiamo parlando di “She’ll Be Coming Round The Mountain”, in cui la neozelandese è accompagnata da un delicatissimo piano e da ricchi fiati: un altra perla preziosa.

Piacevolissima e particolare la successiva “Staring At The Henry Moore” – anche qui Aldous gioca con le numerose tonalità  della sua voce ““ in cui la Harding sembra volerci farci viaggiare tra sonorità  sudamericane, in particolare per quelle le sue pur gentili percussioni, ma anche per l’ottimo lavoro di chitarra.

C’è poco da dire, la trentaduenne Hannah Topp ““ questo il suo vero nome ““ continua a crescere nel suo percorso musicale e ogni volta ci porta a esplorare percorsi gradevoli, diversi e abbastanza imprevedibili e sono proprio i suoi vocals ad aiutarla spesso a costruire queste variazioni: “Warm Chris” è un lavoro che suscita un grande interesse e che le dà  un’altra occasione per mostrare le grandi doti in suo possesso. Noi ci sentiamo di consigliarvi l’ascolto di questo disco.

Credit Foto: Emma Wallbanks