Si concede con parsimonia alla musica registrata, Leonard Cohen (per familiari e amici strettissimi, semplicemente Lenny). Da molti anni preferisce centellinare le sue poesie che flirtano con le sette note, per inciderle solo quando sono ben oliate. Scelta controcorrente, ma forse lungimirante (visti i tempi di vacche magre per le case discografiche). Tra questo “Old Ideas” e il precedente “Dear Heather”, di calendari ne sono volati più di sette. Un’eternità  per qualunque artista, ma Leonard Cohen ancora una volta dimostra di essere l’eccezione che conferma la regola.

La dolce “Lullaby”, l’oscura “Darkness” (I’ve got no future/ I know my days are few), l’intensa e infinita “Amen” (preghiera laica che insieme a “Come Healing”, è la “Halleluja” del nuovo millennio) fondono con noncuranza tono amaro e magica eleganza. Un fascino fine e ombroso che i fan del nostro ben conoscono, a base di chitarra ritmica mollemente pizzicata, occasionale armonica o piano e backing vocals (by Dana Glover, Sharon Robinson, The Webb Sisters e Jennifer Warnes). La voce di Cohen è quella di sempre, baritonale, dai toni notturni, a metà  tra il cantato e il recitato, l’intensità  intatta nonostante le primavere (e gli inverni) che implacabili avanzano e la voglia di fare un bilancio della propria esistenza che emerge con forza (in “Show Me The Place” e “Going Home” più che altrove). Ma non sarebbe Len The Laughing Man senza il romanticismo un po’ pazzo di “Crazy To Love You”, con quel verso (I’m old and the mirrors don’t lie / but crazy has places to hide me / that are deeper than any goodbye) che solo lui può permettersi di scrivere senza perdere la faccia o sembrare scontato.

Niente di rivoluzionario sia ben chiaro, Leonard non ne ha bisogno. “Old Ideas” per davvero, quindi? No, affatto: nessuna delle tracce (il quasi spoken “Anyhow”, le sexy, ammiccanti “Banjo” e “Different Sides” comprese) suona prevedibile o già  sentita. Quelle due parole stampate sulla copertina hanno un che di ironico: come se l’album fosse la chiusura di un capitolo, e Cohen stesse in realtà  già  pensando al successivo (nonostante si ostini ad affermare il contrario).

Old Ideas
[ Columbia – 2012 ]
Similar Artist: Tom Waits, se stesso e le sue mille incarnazioni
Rating:
1. Going Home
2. Amen
3. Show Me The Place
4. Darkness
5. Anyhow
6. Crazy To Love You
7. Come Healing
8. Banjo
9. Lullaby
10. Different Sides

Ascolta “Different Sides”