Confessioni: per qualche settimana della mia vita me ne sono andata in giro pubblicizzando “Cold nites” di How To Dress Well, terrorismo ansiogeno annesso: se non ti piace non hai un’anima, dicevo. L’album era “Total Loss”, anno 2012, parlava di quelli che se ne vanno. In un modo o nell’altro. Un po’, me ne pento, ma credo ancora di avere ragione.

Tom Krell veste capi basici, sta portando a termine una tesi di dottorato sul nichilismo alla De Paul University di Chicago, la sua formazione musicale va da Micheal Jackson a “Mirrors and Fevers” di Bright Eyes, nella copertina del suo ultimo LP come How To Dress Well, “What Is This Heart?” (il virgolettato è suo), non sorride affatto.

E forse Tom Krell sta esagerando, ho pensato davanti al lamento appena-appena musicato di “2 Years (Shame Dream)”, traccia d’apertura dell’album. Aggiungi testi come: no one ever told you life would be this unfair but, oh, it is. Poi ho capito quanto possa essere confortante rendere il dolore ovvio; che si può fare con un pamphlet o, in alternativa, con un r’n’b idiosincratico al confine con il song-writing – al falsetto ci ha abituati Justin Vernon, non è più un problema; che accettazione magari è qualcosa del genere.

Se il dolore è un dato di fatto scontato nella narrativa musicale di How To Dress Well, lo si può mettere da parte. Infatti, “What Is This Heart?” riguarda piuttosto chi ti prende il viso fra le mani per dirti che andrà  tutto bene comunque. Per questo l’ultimo release di Tom Krell può permettersi la leggerezza pop(pish) di “Repeat Pleasure” ““ fra le migliori dell’album insieme all’apocalittica “Face Again” ““ o la sensualità  di “Words I Don’t Remember”, l’energia ostinata di “A Power” (io non ne ho la forza ma mentre sono qui voglio amare, voglio vedere empatia) e il trionfo genuinamente gioioso di “Childhood Faith in Love (Everything Must Change, Everything Must Stay The Same)”. A momenti, non siamo poi così lontani dagli anni ’80 scintillanti e glamorous di Blood Orange.

I know I can be extra sentimental, ammette in “Very Best Friend”. Sì, forse Tom Krell esagera. Ma si giustifica: a volte è stupido, a volte è semplicemente giusto.

Cover Album

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What Is This Heart?
[ Domino – 2014]
Genere: alt r’n’b, songwriting
Rating:
1. 2 Years On (Shame Dream)
2. What You Wanted
3. Face Again
4. See You Fall
5. Repeat Pleasure
6. Words I Don’t Remember
7. Pour Cyril
8. Precious Love
9. Childhood Faith in Love (Everything Must Change, Everything Must Stay the Same)
10. A Power
11. Very Best Friend
12. House Inside (Future Is Older Than the Past)