Credits: Emanuela Tortelli

Riapertura in grande stile per il Circolo Arci Bellezza che dopo la pausa estiva ha visto il passaggio di Ethan P. Flynn, astro nascente del songwriting britannico.

Opening affidato a Generic Animal che ritrova un pubblico di fan affezionati riunitisi in una sala piuttosto gremita per celebrare la conclusione del suo tour. Il timido ed ironico cantautore apre la serata alle 21.45 presentando una selezione di brani in versione chitarra e voce e dicendosi emozionato di condividere il palco con uno dei musicisti che stima maggiormente.

Alle 22.45 la scena é tutta per Ethan P. Flynn e non appena inizia a suonare incanta istantaneamente tutti i presenti per la sua intensità. In poco più di un’ora presenterà per intero il suo nuovo album “Abandon All Hope” di imminente pubblicazione per Young, sottolineando che si tratta della prima volta in cui lo esegue dall’inizio alla fine in un live. Con all’attivo illustri collaborazioni tra cui spiccano i credits su album di David Byrne e FKA Twigs e definito una sorta di Jonathan Richman post-Millennial, lo stile di Ethan potrebbe ricordare in alcuni frangenti artisti come Harry Nilsson o il compianto  Mark Linkous, ma il suo più che un debutto si potrebbe definire la conferma di un talento eclettico, che segna un’innegabile maturità compositiva.

Il musicista cresciuto nello Yorkshire e basato ora a Londra si presenta accompagnato soltanto da una Telecaster e dal delicato backing vocals di Ava Gore. “What You do To Me” é il primo brano eseguito e l’unico proveniente dal passato, tratto da “B- Sides and Rarities: Volume 1” tra i primi lavori ad aver attirato nel 2020 l’attenzione di stampa e pubblico su questo brillante autore.

Gli otto capitoli di “Abandon All Hope” si snodano in uno suggestivo storytelling, che oscilla tra la disillusione e la ricerca di quella speranza perduta che permea tutte le tracce del disco. Tra tutte risaltano la title track che suona come un instant classic e “Bad Weather” la cui melodia resta subito impressa in modo cristallino ed é anche un invito a non lasciarsi sopraffare dagli eventi.

 -There’s nothing to say and nothing to do / Just don’t let the weather outlive you-

 “Crude Oil” é senza dubbio il brano più coraggioso tra quelli presentati, viene eseguito in una versione abbreviata rispetto alla studio version che supera i 16 minuti di durata e contiene in se le radici dell’intera opera, brano complesso ed elaborato con numerose variazioni di tempo e progressioni di accordi.

Le melodie di Ethan sottendono ad un velo di oscurità, un caos ordinato dove il disincanto sembra essere dominante ma mai rassegnato. Dotato di una consapevolezza decisamente maggiore rispetto alla giovane età, si direbbe aver trovato un modo di esprimersi del tutto personale, con una voce potente graffiata da un velo di fragilità ed una scrittura articolata in grado di far riflettere e ironizzare sull’amarezza della vita quotidiana e dell’epoca in cui viviamo, senza però perdere di vista il desiderio di riscatto. 

L’atmosfera intima del locale nonostante l’ora tarda permette di partecipare più intensamente alla narrazione ed essere come immersi nel soundscape di questi dark tales for the modern age.

Giusto il tempo per scambiare qualche saluto con il pubblico e il set si chiude con “Demolition”, splendida ballata in cui la contrapposizione tra le note malinconiche intonate Ethan e il sussurrato canto di Ava regalano un momento di estrema bellezza e il fiume di applausi che lo saluta confermano l’apprezzamento dei presenti per aver potuto ascoltare in anteprima il nuovo lavoro di questo incredibile autore. 

Restiamo in attesa della pubblicazione dell’album a cui seguirà il tour ufficiale che il prossimo Novembre che toccherà varie località del Regno Unito e altre capitali Europee e c’è da scommettere che la straordinaria voce di Ethan P. Flynn raccoglierà ulteriori consensi.