Credit: Fabrizio Siliquini

Quando sono venuto a conoscenza che Anna B Savage si sarebbe esibita nelle Marche a un’oretta da casa non mi sembrava vero, in fondo questa giovane talentuosa artista è da sempre una delle mie preferite, lo testimoniano le mie recensioni di “These Dreams EP” ( la trovate qui ) e di “in|FLUX” ( qui ), quindi un’ occasione che non poteva essere persa.

Scopro così che la sua esibizione si sarebbe svolta all’interno della rassegna Mount Echo’ che si tiene ormai da diversi anni e si distingue per scelte coraggiose volte a portare forme espressive di arte nelle quali la contaminazione e l’indipendenza dell’artista ricoprono spesso un posto importante nelle scelte degli organizzatori.

Per me era la prima volta che partecipavo ed ero particolarmente curioso di vedere Anna esibirsi nel Teatro delle Logge, che scopro essere un piccolo affascinante teatro del 1800, una piccola bomboniera nel quale ho il privilegio ( dovuto alla mia tempestiva prenotazione) di godermi il concerto in prima fila con estremo piacere.

La cosa singolare, ma tutto sommato ovvia, è che il concerto si è tenuto in modo totalmente naturale con i canoni tipici del teatro trai quali niente cellulari e foto, devo dire finalmente anche se confesso di aver trasgredito solo per una volta ( la foto che ho pubblicato ) e silenzio durante l’esibizione ( anche qui non ho resistito e le mie amate “Corncrakes”, “The Ghost” ” e soprattutto “InFlux” un po’ le ho timidamente canticchiate sottovoce).

Sia chiaro ho trovato un contesto che mi è piaciuto molto, che ha valorizzato la sua esibizione e ci ha mostrato una Anna B Savage, tutta in rosso, sola sul palco e in grande forma che interpretava i suoi brani con grande intensità emotiva e capacità espressiva capace di catturare la scena, le qualità compositive di Anna le conosciamo bene ma live mantiene e amplifica anche la sua grande forza interpretativa grazie alla sua voce particolare e perfetta, a tratti entusiasmante e a tratti commovente.

Per chi la conosceva bene come me non era certo una sorpresa, ma anche per quelli presenti che magari non avevano molta dimestichezza con il suo sound è bastato poco per capire di trovarsi di fronte a un vero talento, il teatro valorizzava la sua voce e rendeva tutto molto coinvolgente e diretto, un’ intensa esibizione che cresceva brano dopo brano e che catturava sempre di più l’attenzione del pubblico che accompagnava ogni brano con grandi applausi.

La maggior parte dei pezzi sono stati presi dal suo ultimo album (fatto quasi al completo) fatta eccezione di Dead Pursuit, Corncrakes, BedStuy e Baby Grand da “A Common Turn”, l’inizio del concerto è stato acustico, voce e chitarra, ed era quello che in fondo mi aspettavo sapendo che Anna ha questa caratteristica di mantenere alti i suoi brani anche in assenza di arrangiamenti, e infatti “Corncrakes” e soprattutto “Hungry” hanno fatto venire più di un brivido, mentre nella parte centrale tramite alcuni basi (quelli di sua grandezza Mike Lindsay) ha affrontato i pezzi trainanti di “in|FLUX” con una drammatica e claustrofobica “The Ghost” (il tema aiutava) e una coinvolgente In|Flux dove la nostra cara Anna si è scatenata.

Il concerto si è chiuso con la versione acustica di “The Orange”, un brano che Anna ama particolarmente, e ci ha accompagnato dolcemente alla fine concludendo la sua esibizione, senza un bis e senza ” Chelsea Hotel #3″ tra i suoi brani quello che amo particolarmente, unico rammarico di una serata perfetta.

Questo spettacolo è stato un evento unico in un contesto particolarmente affascinate per il quale non posso far altro che ringraziare gli organizzatori di Mount Echo’ che non finiranno certamente con questo ottimo evento, il prossimo lunedì sei novembre toccherà a Aja Monet per un incontro tra musica e poesia davvero interessante.

Setlist