A “Common Turn” è uscito circa tre anni fa ed era stato una conferma delle qualità di Anna B. Savage, che ovviamente avevamo già notato, ma che nella lunga distanza aveva addirittura finito per sorprenderci per il valore della sua proposta.

Credit: Katie Silvester

Il successivo Ep intitolato “These Dreams” che conteneva gli “scarti” dell’album era assolutamente delizioso, prodotto e arrangiato in modo impeccabile, tra inediti  perfetti e una cover riuscitissima di “A Girl Like You” di Edwyn Collins che nelle sue mani e dei suoi collaboratori è stata magistralmente trasformata.

Anna ha iniziato la sua carriera mostrando la maturità del predestinato che unisce alla qualità compositiva anche una sua naturale capacità vocale e interpretativa unica e particolare.

L’annuncio che il suo nuovo album sarebbe stato realizzato con la collaborazione di Mike Lindsay, mente dei sempre interessanti Tunng e socio con Laura Marley degli ottimi Lump che con “Animal” mi avevano entusiasmato, non poteva far altro che alimentare ulteriore curiosità e aumentare le aspettative.

Mike non si limita a supervisionare ma partecipa attivamente (è coautore di tutti i brani) rendendo “in|FLUX” a tutti gli effetti un album scritto a quattro mani, dove la sua presenza si sente costantemente e spesso porta il pensiero dell’ascoltatore verso i suoi Tunng.

Il lavoro di Lindsay aggiunge  e completa, per quanto mi riguarda è la ciliegina sulla torta, mi regala ulteriore letture ma per essere chiari gli stessi brani interpretati da Anna con solo la chitarra e la sua voce mantengono inalterato il loro valore.

“The Ghost” che apre l’album racconta esperienze personali della cantautrice infastidita per anni dal suo ex che a distanza di tempo resta ancora nella sua mente, di come questa esperienza lasci segni difficili da smaltire, uscito come singolo ho come al solito infastidito i miei affetti facendo visionare il video di accompagnamento (mi amano e mi supportano), mi hanno fatto subito notare come il video renda più che bene il senso di oppressione, costrizione e claustrofobia che un rapporto malato può causare quando si protrae nel tempo.

La title track “In|Flux” è un altro gran pezzo nel quale il lavoro di Lindsay è perfetto mentre Anna si mostra in tutta la sua forza vocale e interpretativa in un brano perfetto, l’altro singolo “Crown Shyness” ha avuto bisogno di due anni per essere completato, un lungo lavoro ripagato da un brano bellissimo che mostra un momento di quiete emotiva e tenerezza, una porta che viene aperta all’amore per uscire dalla friendzone.

L’album si ascolta ininterrottamente dall’inizio alla fine senza saltare mai un brano, cosa abbastanza rara, risulta così difficile citare qualche brano senza fare torto agli altri, sicuramente devo però segnalare “Pavlov’s Dog”, “Hungry” che dopo l’inizio con chitarra e voce vede poi l’ingresso di elettronica coraggiosa e originale e fiati, “Touch Me” chitarra e voce profonda di Anna in una specie di inquietante invocazione.

Anna B. Savage regala un album bellissimo, tra i migliori di questo inizio 2023, la collaborazione con Lindsay è assolutamente riuscita e finisce con il confermarci come la cantautrice sia senza dubbio una delle più belle realtà in circolazione, ormai una certezza.