I’m in a blonde state of mind
I wake up late I never show up on time
I got nothing better to do
And I don’t care I got the wrong attitude
I was born blonde

(Hunx & His Punx – “Born Blonde”)

Non si risparmiano Hunx & His Punx e nel secondo album “Street Punk” tirano fuori una serie di canzoni folli, ironiche e crudelmente sarcastiche, molto diverse dal romanticismo di “Too Young To Be In Love”. Due anni sono passati, diversi membri di questa colorata e scapestrata tribù punk hanno preso altre strade, ma Seth Bogart (Hunx), Shannon Shaw (unico membro stabile dei Punx) e Erin Emslie sono sempre in pista e più agguerriti che mai.

Arrabbiati come adolescenti in “Bad Skin”, “Street Punk” e “Kill Elaine”, si scagliano contro qualunque cosa stuzzichi la loro attenzione. Andando dritti al punto e al cuore delle cose, concreti e senza fronzoli sia quando si cimentano in fulminei assalti sonori degni delle migliori Bikini Kill (“Everyone’s A Pussy (Fuck You Dude)” e “Don’t Call Me Fabulous”) sia quando parlano di traversie sentimentali ( “Am I in love?” si chiede insistentemente Shannon in “You Think You’re Tough”). Non nascondono ispirazioni e influenze, anzi sono ben contenti che l’inizio di “I’m Coming Back” ricordi un’infinita serie di altri pezzi punk e che la linea di basso di “Rat Bag” sia sporca e inconfondibilmente grungy.

La musica che amano e hanno amato se la portano orgogliosamente dietro, facendosene scudo per combattere le proprie battaglie personali. Scherzano con il sound zuccheroso delle girl band anni sessanta in “Mud In Your Eyes” e con lo stereotipo della bionda svampita in “Born Blonde”, che fa sembrare la Reese Whiterspoon de “La Rivincita Delle Bionde” uno sbiadito e lontano ricordo. Si concedono perfino il lusso di rispolverare un vecchio brano dei Beastie Boys prima maniera, quando ancora andavano in giro con le giacche di pelle da duri e cercavano di intrufolarsi nei concerti hardcore, trasformando “Egg Raid On Mojo” nella perfetta colonna sonora per ogni food fight che si rispetti.

Chiudono in bellezza, con una ballatona vecchio stile (“It’s Not Easy”) di quelle da accendino e che nessuno si azzardi a tirare fuori un cellulare. Vanno ringraziati Hunx & His Punx, perchè ancora una volta ci ricordano che il punk può essere genuino, senza compromessi, vigorosamente incazzato, brutalmente trascinante, un po’ fuori di testa ma soprattutto dannatamente divertente.

Hunx & His Punx
[ Hardly Art – 2013]
Genere: punk, garage
Rating:
1. Bad Skin
2. Everyone’s A Pussy (Fuck You Dude)
3. You Think You’re Tough
4. Born Blonde
5. I’m Coming Back
6. Mud In Your Eyes
7. Street Punk
8. Don’t Call Me Fabulous
9. Rat Bag
10. Egg Raid On Mojo
11. Kill Elaine
12. It’s Not Easy