Credit: Charlie Billot

Eccoci alla terza serata del Barezzi Festival – la seconda al Teatro Regio di Parma – dopo le eccellenti performance di Will Sheff e dei Jesus & Mary Chain dei giorni scorsi.

Una grande rassegna che continua con un nome degno del suo prestigio, i Blonde Redhead che arrivano freschi di pubblicazione del loro decimo LP, “Sit Down For Dinner“, uscito solamente a fine settembre dopo ben nove anni dal suo predecessore, “Barragán“.

Questa unica data nel nostro paese in una location così importante e maestosa è senza dubbio un qualcosa che puo’ regalare un concerto di grande interesse e la risposta del pubblico emiliano (ma non solo) arriva forte con un sold-out ottenuto proprio nel pomeriggio di oggi.

Come dicevamo, era da tanto tempo che la formazione di stanza a NYC non realizzava un nuovo album (in questi anni erano usciti solo un EP e un paio di compilation, oltre al disco solista di Kazu Makino, “Adult Baby“, pubblicato nel 2019).

Anche “Sit Down For Dinner”, su cui la band statunitense era al lavoro già da qualche tempo, è uno dei tanti dischi che hanno ritardato la loro release a causa della pandemia, ma il risultato, come potete anche leggere sulla recensione del collega Alessandro Tartarino, è stato davvero eccellente e anche questo fattore ha sicuramente invogliato ulteriormente i fan a raggiungere il Teatro Regio questa sera.

Una setlist basata esclusivamente sugli album più recenti (escludendo il solo “Barragán”), iniziando con “Falling Man” da “Misery Is A Butterfly”: sebbene la voce di Amedeo Pace sia delicata, la canzone non manca di una notevole energia chitarristica e gode dell’ottimo lavoro dietro al suo drum-kit da parte del suo gemello Simone, sempre puntuale e grandissimo musicista a nostro avviso.

Poco dopo è Kazu Makino a occuparsi dei main vocals in “Dr. Strangeluv” e l’atmosfera diventa più sognante attraverso la sua grazia che sa aggiungere un tocco di romanticismo al brano.

Altro momento bellissimo di questa serata è senza dubbio “Elephant Woman”, in cui vediamo la giapponese cantare e danzare tra toni dreamy, tocchi cinematografici e ritmi ipnotici colorati con il preciso drumming di Simone e con leggeri synth.

Delizisiose le melodie di “Melody Experiment”: anche qui non manca qualcosa di cinematografico, ma allo stesso tempo possiamo godere della passionale voce della Makino, che ci porta poi verso un lungo outro strumentale tra chitarre e synth.

Non possiamo che innamorarci davanti alla bellezza di “Sit Down For Dinner”, divisa in due parti: la prima dreamy e morbida, incredibilmente toccante, la seconda più vivace e passionale, ma senza perderne sotto l’aspetto sognante.

Il mainset si chiude con “23″, title-track del loro LP del 2006, dove vediamo Kazu ancora cantare e balla grazie ai ritmi decisi e intensi del pezzo, che nonostante l’anima dancey, rimane ancora dreamy.

Pochi minuti e il trio di NYC torna sul palco del Regio per l’encore, che termina con un’ottima “Kiss Her Kiss Her”, altro estratto dal recentissimo “Sit Down For Dinner”: dopo essere stata in silenzio praticamente per tutto il concerto, la nipponica si apre verso il pubblico parmigiano raccontando di aver scritto questa canzone mentre abitava sull’Isola D’Elba, luogo a cui è rimasta molto affezionata. Passionale, dolce e malinconico, il brano mette ancora in luce il volto più sognante del gruppo statunitense prima di chiudersi con ritmi energetici.

In un’ora e mezzo i Blonde Redhead hanno regalato alla pur esigente folla emiliana un concerto di grande spessore e in più di un momento emozionante, dimostrando ancora una volta la loro grandissima qualità.