“Anti-Fun Propaganda” è il titolo provocatorio e ironico del disco d’esordio dei Gen And The Degenerates, una band britannica che fa dell’alternative rock il suo marchio di fabbrica. Il gruppo, guidato dalla carismatica e potente cantante Genevieve Glynn-Reeves, propone un sound divertente, energico e molto moderno, anche se influenzato da generi “antichi” come il punk, il post-punk, il garage e l’hard rock.

Credit: Liam Maxwell

La band cita esplicitamente Patti Smith, LCD Soundsystem e Sonic Youth tra i suoi numi tutelari, ma sinceramente nell’album non si trovano molti punti di contatto con questi artisti. Piuttosto, i Gen And The Degenerates suonano un po’ come fossero dei Måneskin “buoni”. Sono giovani ma sembrano aver già trovato una loro identità musicale, capaci come sono di muoversi con sicurezza tra melodie squisitamente pop e sonorità grezze e aggressive, con la voce esplosiva di Glynn-Reeves a infondere un’energia unica e irresistibile alle dieci tracce dell’album.

L’alt rock frizzante, fresco ed estremamente orecchiabile dei Gen And The Degenerates funziona perché riesce a essere al tempo stesso spassoso e maturo, con testi che riflettono sulle brutture della società moderna, sul declino del mondo occidentale, sulle difficoltà dei ventenni di oggi e su alienazione e narcisismo nell’era dei social network. Il gruppo non si prende troppo sul serio, ma sa anche lanciare messaggi forti e provocatori, senza scadere nel banale o nel moralistico.

“Anti-Fun Propaganda” è essenzialmente un album da party chiassoso e caotico, che invita ad alzare il volume e a scatenarsi. L’impressione è che tutti i brani siano stati scritti con l’obiettivo di far scoppiare di entusiasmo coloro che si godranno i Gen And The Degenerates dal vivo. Non ci resta che sperare di vederli presto in concerto in Italia, dove magari ci proporranno ottime canzoni come “Kids Wanna Dance”, “Anti-Fun Propaganda”, “That’s Enough Internet For Today”, “Big Hit Single”, la semi-elettronica “Post-Cool” e la sorprendente ballad “Jude’s Song”.