Mirel Wagner è dolce e inquietante. Una donna che se ne va in giro con al fianco la fida chitarra acustica, compagna di tante battaglie, cantando alla luna minimali ballads folk e blues. Nulla di nuovo, verrebbe da pensare. Invece no, questa signorina di ventiquattro anni nata in Etiopia ma cresciuta in Finlandia, schiva e quasi sempre vestita di nero, ha qualcosa di molto importante da dire.

Le sue canzoni hanno un sapore antico, sono impastate di ricordi come se le avesse scritte guardando un album di fotografie ingiallite e rovinate precocemente dal tempo passato. Testi e musica di una semplicità  disarmante, nudi e crudi, essenziali. Mettendo da parte il superfluo non per mancanza di talento (la ragazza ne ha eccome) ma per scelta. Una scelta controcorrente in un mondo iper tecnologico come quello di oggi, dove i dischi sono spesso super prodotti e con il touch screen di un IPad si può imitare alla perfezione (e secondo qualcuno perfino sostituire) uno strumento musicale. Una scelta coraggiosa, perchè quando sul palco ci sei solo tu con una chitarra in mano è il momento della verità . Non puoi fingere, non puoi sbagliare.

Mirel Wagner non ha paura. Chissà  forse ha fatto un patto col diavolo à  la Robert Johnson, in un’umida notte all’incrocio tra due strade di campagna, per suonare con tutta l’intensità  e la passione possibile quelle sei corde maledette. Anche se la Finlandia no, non è proprio un luogo di perdizione come l’America. Però ascoltando gli umori maligni, i fantasmi che infestano “The Devil’s Tongue”, “The Dirt”, “Ellipsis” e “Oak Tree” pare proprio di essere approdati sul Delta del Mississipi e che qualcosa di terribile stia per succedere. O magari è già  successo e ancora nessuno lo sa. Storie da brividi, che sembrano uscite da un racconto di Edgar Allan Poe o dalla penna del Nick Cave migliore.

“When The Cellar Children See The Light Of Day” somiglia a un piccolo rito voodoo in musica. Doloroso come tanti microscopici aghi che penetrano la pelle. Riflessivo. Spettrale. Come la Marissa Nadler meno innocente e più gotica Mirel sussurra segreti terribili all’orecchio di chi sa ascoltare, seduta ai bordi del fiume. Proprio sulla sponda, aspettando che passi il cadavere del suo peggior nemico, del bastardo che le ha spezzato il cuore. Prima o poi passerà  e lei sarà  lì ad attenderlo, per regolare i conti in sospeso. Canticchiando “Goodnight my Darling, goodnight “…” a mezza voce, piano. Mentre le stelle silenziose stanno a guardare.

Cover Album

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When The Cellar Children See The Light Of Day
[ Sub Pop – 2014]
Genere: folk, songwriting
Rating:
1. 1 2 3 4
2. The Dirt
3. Ellipsis
4. Oak Tree
5. In My Father’s House
6. Dreamt of a Wave
7. The Devil’s Tongue
8. What Love Looks Like
9. Taller Than Tall Trees
10. Goodnight